Antonio Colangelo
Centro Studi Internazionali Emilio Colombo
Il Centro Studi Internazionali “Emilio Colombo”
Tratto da Il Lucano Magazine, Anno XVII N.145, Marzo-Aprile 2020
Ricordare Emilio Colombo mi offre l’opportunità di riavvolgere il nastro della memoria e di rivivere gli attimi, le parole, i passi più importanti di un cammino umano e politico-istituzionale senza precedenti per il nostro territorio. Non è facile scrivere di un grande uomo come lui, il rischio è di non rendere il giusto tributo ad una esistenza così straordinaria.
La memoria è da sempre un luogo dove abitano gli affetti e le emozioni più forti, e non posso nascondere, scrivendo questa breve memoria, l’emozione che provo nel rivedere le immagini che mi conducono al mio rapporto con lui.
In questo flashback ci sono luoghi e idee, momenti per i quali non posso esimermi dal raccontare l’inizio di uno scambio di racconti che ha portato alla nascita del “Progetto Colombo”.
Ho avuto l’onore di frequentarlo in maniera più assidua nei primi anni 2000, in un momento in cui la sua vita si svolgeva ormai lontano dai riflettori. Portava con sé un bagaglio di ricordi e di esperienze che raccontava con piacere, tra un incontro e l’altro, presso la sua abitazione di Potenza o nel suo studio a Roma. Mi colpì da subito lo stile calmo e lo scintillio negli occhi, indice della passione che lo aveva spinto a raggiungere i più alti vertici delle istituzioni.
Le conversazioni partirono con naturalezza e, pian piano, in un rapporto di amicizia vera, ogni incontro diventava un appuntamento con la storia che non potevo perdermi. Mi sentii privilegiato nell’ascoltare le sue parole e fu lì che, pensando a come quell’enorme bagaglio di esperienze rischiava di rimanere celato alla moltitudine della gente, nel novembre del 2005 in una iniziativa di divulgazione scientifica internazionale svoltasi presso la sede Geocart (di questa la foto) gli proposi di lasciare una sua testimonianza. Fu difficile convincerlo perché riteneva che le sue memorie potessero essere scritte solo dopo la sua morte; ma la mia tenacia nel rappresentargli l’esigenza di raccontare di lui ai miei figli e quanto lui stesso mi stava narrando (soprattutto la necessità di dotare i posteri di una sua completa, strutturata e puntuale testimonianza storica) riuscirono a convincerlo. Fu così che grazie alla complicità e all’aiuto dei suoi collaboratori, lo scomparso Gerardo Albano e Luciana Guidotti, assunse l’impegno di concedermi il privilegio delle sue testimonianze di vita vissuta.
“Ma come posso raccontarti tutto quello che mi chiedi, e in che modo potrei?”, così il primo pensiero che Colombo preoccupato mi sottolineò; in maniera molto rassicurante gli risposi: “Presidente, lei non deve preoccuparsi di nulla, nei tempi che lei vorrà dedicarci verrà da lei una troupe televisiva che ascolterà e registrerà le sue memorie, con una scaletta condivisa con lei”.
Nel 2009 cominciarono le riprese.
I risultati furono: 3 anni di lavoro, oltre 30 ore di registrazioni, confluite nei 90 minuti del film documentario “Emilio Colombo: memorie di un Presidente”, curato da Alessandra Peralta e Cleto Cifarelli. Le testimonianze, inoltre, furono elaborate e integrate da studi e ricerche a cura di Donato Verrastro ed Elena Vigilante, autori del volume “Emilio Colombo. L’ultimo dei Costituenti” edito da Laterza.
Il documentario e il volume entravano a far parte di un piano di lavoro più ampio denominato “Progetto Colombo” che venne promosso e finanziato dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM), organismo di diritto pubblico che Colombo aveva sostenuto fin dai tempi della sua costituzione nella metà degli anni ’70.
L’11 aprile 2017, poi, fu costituito il Centro Studi Internazionali “Emilio Colombo”, sezione del Centro Di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM) nel quale è confluito tutto il materiale prodotto, comprese le registrazioni originali.
Si tratta di un patrimonio di inestimabile valore storico che, oltre a ripercorrere la carriera politica di Emilio Colombo, testimonia vicende e spaccati di almeno 60 anni di storia dell’Italia e dell’Europa, rappresentando una preziosa fonte storica a disposizione di giovani e studiosi. Il “Progetto Colombo” continua tuttora ad essere vivo, alimentato da importanti iniziative quali, ad esempio, la piattaforma online “Centenario Emilio Colombo” e la mostra itinerante rinviata a causa dell’emergenza sanitaria ma che vedrà la luce nel prossimo autunno, partendo dalla città di Potenza, per poi raggiungere Matera, Roma e Bruxelles.
Altre iniziative faranno parte del “Progetto Colombo”, che il Centro Studi gestirà, tra le quali il coinvolgimento annuale di studenti che vorranno utilizzare il patrimonio del Centro per ulteriori studi sulla figura istituzionale di Emilio Colombo, a cui sarà garantita, a seguito di emanazione di uno specifico bando annuale, una borsa di studio finalizzata alla pubblicazione delle ricerche.
Vive quotidianamente il suo esempio di saggio illuminato e sensibile, coraggioso e precursore dei tempi, deciso e concreto, senza mai perdere di vista l’umanità delle azioni e delle relazioni. Così come vivono i ricordi delle buone pratiche e delle opere messe in campo per far fiorire lavoro ed impresa lì dove sembrava impossibile a tutti. Nell’album dei ricordi, dalle riflessioni per dare impulso e vita alle nostre idee, io ritrovo sicuramente i consigli, la voce, il sorriso e l’incoraggiamento che Emilio Colombo mi dava.
Poche ore passate con lui: un tempo così piccolo rispetto alla vita, ma pieno di traiettorie e risposte importanti a domande urgenti sul futuro del nostro Paese e sul bisogno condiviso di far crescere la Basilicata e riscattarla da un’immagine antica che ci stava decisamente stretta. Emilio Colombo sapeva darmi lo stimolo per il coraggio di osare, di credere nelle azioni da mettere in campo. Lui, umile come solo i grandi uomini sanno essere, sicuro della propria forza mi ha indicato sentieri inediti o ignoti ai più. Un visionario vero, con i piedi fortemente piantati nella terra “dai due nomi” e con la mente proiettata fuori dai confini nazionali. Emilio Colombo, con il suo talento, ci lascia delle lezioni ancora oggi da mettere in atto; è stato un vero capitano che con il suo operato, unitamente ai suoi colleghi politici della prima Repubblica, ci ha lasciato un Paese moderno e una eredità preziosissima che abbiamo il dovere di custodire.
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