
Senatore della Repubblica. È stato presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo, ex-primo Vice Presidente del Parlamento europeo, Eurodeputato Pd/S&D, ha ricoperto la carica di Presidente del gruppo dei Socialisti al Parlamento Europeo.
Ho sempre ammirato Emilio Colombo, al di là delle sue idee e del suo percorso europeista, per la sua umanità. Per lui la politica è sempre stata rispetto delle persone (che non sono numeri, diceva sempre): a suo modo di vedere, infatti, essa riguardava gli uomini, le donne, il cuore, la mente, i problemi e i sentimenti delle persone. Quando parlavamo, spesso a cena (fino a tardi) o durante gli incontri politici, punto fondamentale per lui – e anche per me – era che l’Europa non fosse vincolo esterno, ma libera scelta. (…) Mentre per altri l’Europa costituiva un vincolo, per Emilio Colombo rappresentava una scelta.
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Nei miei confronti Colombo non ha mai fatto mancare preziosi consigli; spesso, quando andavamo a cena, io ascoltavo i suoi racconti (un’analisi lucidissima della situazione italiana ed europea) e le sue considerazioni riguardo al declino dell’Europa. Certe volte gli chiedevo un parere, come quando, da parlamentare europeo, subivo pressioni perché tornassi in Basilicata per candidarmi alla guida della Regione. Ricordo che lui mi disse: «Gianni, tu devi continuare l’esperienza europea, perché l’Europa ha bisogno di persone che lavorino per rafforzare il ruolo del Parlamento europeo e delle istituzioni comunitarie. Ci dispiace per la Basilicata, che troverà altre persone degne per quel ruolo, ma tu devi rimanere in Europa».