Politico ed economista francese. Noto europeista, si è formato nel gruppo dei democratici cristiani di orientamento sociale, confluendo poi nel fronte socialista. È stato ministro e presidente della Commissione europea. Ministro dell’Economia e finanze in diversi governi, è stato Presidente della Commissione europea dal 1985 al 1995.
Nel 1965-1966, il generale de Gaulle praticò la «politica della sedia vuota»: non era contento, infatti, del modo in cui funzionava l’Europa, ed era molto arrabbiato per come il presidente della Commissione, Hallstein, oltrepassava le proprie competenze. Di conseguenza, ci furono delle riunioni in cui la Francia depositò delle proposte per ridurre il ruolo della Commissione e per limitare il voto a maggioranza; poiché quella era la procedura con cui la Comunità andava (e va) avanti, le discussioni furono molto dure. Colombo giocò un ruolo essenziale, provando ad avvicinare i vari punti di vista, per quanto fosse possibile. Ne risultò una riduzione dei margini di manovra della Commissione, e soprattutto il famoso Protocollo di Lussemburgo, sintetizzabile nella celebre frase «siamo d’accordo sul non essere d’accordo». Avremmo cioè discusso per cercare un’intesa, ma se alla fine non ci fossimo riusciti, o anche se l’argomento fosse stato soggetto alla maggioranza qualificata, il testo non sarebbe passato, poiché si sarebbe potuto invocare il Protocollo di Lussemburgo. In quell’occasione, Colombo si distinse, poiché la discussione sarebbe potuta durare anni, paralizzando la Commissione e la Comunità. A partire da quel momento fu possibile, invece, riprendere il lavoro europeo e il Protocollo di Lussemburgo non sarebbe stato invocato che poche volte.